10 consigli della freelance per affrontare la quarantena

Meno 15 giorni alla libertà… o 10° giorno di quarantena.

Ogni giorno viene visto come uno in meno, come un traguardo nell’agonia. Ci troviamo in una situazione estrema. È la pandemia.

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Marzo 2020, i telegiornali, giornali e social network parlano solo di “Covid-19” meglio conosciuto come “coronavirus”. Dal Governo sono arrivate le direttive di sicurezza, propria e degli altri, per ridurre il contagio.

Bene. Il diktat è restare in casa e uscire solo per emergenza o per aquistare beni di prima necessità.

Ormai sentiamo chiunque evocare l’hashtag #iorestoacasa. Una moda del mondo di internet questa di “hashtaggare” tutto.

Ma perché ne parlo anche io? Ci siamo anche un po’ stufati di sentire questi discorsi, giustissimo.

Il panico che il “lavoro da casa” ha creato nelle ultime settimane, sinceramente, mi ha fatto sorridere.

Tutto gennaio e febbraio ho lavorato da casa, uscendo poco, sia per motivi di lavoro che per svago, eppure non mi sentivo una reclusa o limitata da questa condizione.

Il LAVORATORE AUTONOMO è un lavoratore indipendente, che esercita la sua attività lavorativa in proprio, non subordinato ad alcuno, svincolato quindi da un datore di lavoro.

Chiarito questo punto noi architetti liberi professionisti spesso lavoriamo da casa, soprattutto per chi come me è giovane e agli inizi.

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Per lavorare da casa ci vuole molta forza di volontà, non metto in dubbio le difficoltà pratiche e logistiche. Le distrazioni sono moltissime, il letto ti chiede di restare a riposarti quei 5 minuti in più che diventano mezz’ora. Le faccende, panni da lavare, pranzo da preparare occupano più del tempo che realmente servirebbe per svolgerle.

Così spesso la mattina passa e si riesce ad accendere il pc giusto un’oretta.Nemmeno il tempo di controllare le email e qualche altra “urgenza” chiama. Spesso è proprio in quel momento, in cui sei pronto per iniziare quel lavoro, che squilla il telefono ed è… il call center della Telecom!

Insomma, capisco benissimo che far diventare la casa anche l’ufficio sia difficile. Ma se sfruttassimo questo periodo così critico per capire un po’ meglio noi stessi e le nostre caratteristiche. Per metterci in gioco e sperimentare un diverso modo di vivere e lavorare?

Tra le frasi e i “meme” sui social network c’è da distrarsi e sbellicarsi dalle risate, tra questi anche le frasi come: “gli asociali sopravvivranno a tutto questo” o cose simili.

In parte credo sia vero, ma non perché avere una bassa vita sociale sia meglio che essere “super social”, semplicemente perché probabilmente sanno stare bene anche da soli.

Chi mi conosce sa che, per quanto “parlo con tutti”, sono una persona abbastanza solitaria. Ho pochi e cari amici e una grande famiglia che soddisfa appieno il bisogno di relazioni sociali nella mia vita.

A volte stare da sola diventa una necessità, molto più che vedere persone. Non credo che dovremmo vergognarci di chi siamo, per questo ho aperto una parentesi sui pensieri che continuo a fare in questo particolare e delicato periodo.

Il fatto di stare a casa, non vedere e non poter abbracciare amici e parenti lontani, è senza dubbio una grande limitazione. Ma al posto che farsi prendere dall’ansia dovremmo approfittare di questo stop forzato per conoscerci, e conoscere chi vive con noi.

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La vita frenetica, tutta lavoro, ritmi scanditi e uguali, giorno dopo giorno, non fanno altro che distrarci. Ed ora, che di tempo ne abbiamo a volontà, che la noia diventa la nostra migliore amica, siamo come pietrificati.

Ci preoccupiamo di un nemico che non possiamo controllare. Di un virus che ormai c’è, ha toccato il nostro paese, in ogni suo luogo. Ci ha fatto capire quanto siamo interconnessi anche quando pensiamo di essere tutti estranei.

Stare a casa ci obbliga a parlare di più con la famiglia, a mostrare al altro il bello e il brutto di noi. Dal primo giorno si vedono post online con battute su marito e moglie in crisi o bambini che fanno impazzire i genitori.

Ma quante volte avete detto di non aver tempo per stare un po’ con il vostro partner?

Quante volte vostro figlio voleva giocare con voi e, dopo una giornata fuori casa a lavorare, non ne avevate la forza?

Ora potete fare queste cose eppure sembra che non vi interessino più, che sia più importante guardare H24 7 giorni su 7 i continui bombardamenti mediatici che ci aggiornano di ogni singolo caso di contagio e accennano appena ai guariti o agli asintomatici, a chi nonostante tutto sta bene e va avanti. Non voglio banalizzare e mi dispiace davvero che molte famiglie in lutto stiano soffrendo.

Ma io.. tu.. noi.. cosa possiamo fare se non stare a casa ed evitare che il contagio si propaghi?

Nulla, assolutamente nulla! Quindi agitarsi, angosciarsi e farsi prendere dalla paura a cosa serve?





Lo so che non tutti apprezzeranno questa mia schiettezza, potrei sembrare insensibile ed egoista. Non so con che filtri mentali e con che umore leggerete queste parole, il mio intento è raccontare il mio personale punto di vista.

Questo è un blog e come tale racconto me stessa, il mio lavoro e ciò che penso.

Se sei arrivato fin qui, e non pensi che sia una matta o che sta delirando, allora permettimi di parlarti di qualcosa di interessante che spero possa aiutarti ad affrontare questi giorni di NON prigionia al meglio.

In quanto libero professionista, appassionata di crescita personale, marketing e business, negli ultimi mesi ho letto diversi libri che hanno confermato alcuni ragionamenti e che mi hanno spinta a scrivere questo articolo.

Ho voluto riportare, nero su bianco, dei consigli che spero siano d’aiuto.

A volte sappiamo cosa dovremmo fare ma non lo facciamo lo stesso. Per questo magari scrivendoli riuscirò a seguirli con costanza io stessa.

10 AZIONI/CONSIGLI che puoi applicare da subito:

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1.      Medita e respira : Una cosa importante che ho capito praticando yoga è che mente e corpo devono imparare a comunicare, questo avviene attraverso il respiro. In un periodo in cui l’ansia ci fa respirare affannosamente, in cui una tosse allergica ci fa entrane in paranoia, ecco in questo momento è importante fermarsi.

Siediti, chiudi gli occhi e fai dei respiri profondi dal naso. Basta poco, anche solo un minuto, per sentire quel senso di pace e calma di cui abbiamo grande bisogno. Non serve essere dei guru, ne stare a gambe incrociate con incensi e musica di sottofondo. Basta essere presenti e concentrarsi solo su l’inspirazione e l’espirazione. Aria fresca che entra nei polmoni e aria calda che ne esce. SOLO QUESTO.

2.      Lascia andare : le preoccupazioni e i pensieri. Se la tua mente non riesce a non lavorare ininterrottamente a non pensare a questo virus e alle sue conseguenze. Non sei sbagliato, è normale. Ma puoi affrontare la cosa in maniera costruttiva. Puoi non farti sopraffare o meglio fallo.



Ascolta tutti i pensieri che ti vengono in mente, senti la preoccupazione e non giudicare quello che provi. Poi come nel esercizio precedente inspira dal naso tutte queste sensazioni ed espira dalla bocca buttando fuori tutto. Lasciali andare.

3.      Riorganizza le idee : ora che il tempo non manca potremmo approfittarne per capire di cosa abbiamo bisogno o cosa vorremmo fare, sia nel lavoro che nella vita privata. La mia idea per riorganizzare le idee è FARE UNA LISTA.

Amo le liste, solo il mettere per iscritto, trattino dopo trattino, tutto quello che dovrei o vorrei fare lo rende immediatamente più reale. Una sensazione di soddisfazione mi pervade, una semplice lista mi schiarisce le idee e mi fa sentire più carica e pronta a depennare punto per punto. Anche se a volte alcuni punti non vengono soddisfatti il solo averli scritti mi è di aiuto.

Prova, non costa nulla. Spero che sia di aiuto anche a te.

4.      Non sentirti in colpa : se non hai voglia di far nulla. Non sentirti in colpa se ti va di passare un’intera ora a scorrere la home di Facebook o Instagram. Per una volta non ti corre dietro nessuno. Per una volta puoi decidere tu come utilizzare il tuo tempo.

Non è un orario di lavoro a scandire le tue giornate o l’orario della scuola o della palestra. È tutto messo in pausa, come in un film surreale. C’è silenzio e l’unico luogo che puoi vivere è la tua casa. Perciò è normale non saper gestire il momento.

Anche se tutti si impegnano ad occuparsi le giornate ad orari prestabiliti, tra dirette social, flashmob etc ognuno di noi ha diritto di scegliere come passare il suo tempo. Non giudicare gli altri e soprattutto non giudicare te stesso.

In un film americano, di 10 anni fa, “Mangia, prega, ama” parlano degli italiani come il popolo del “dolce far niente”. Secondo me non vuol dire essere costantemente dei “fannulloni” come potrebbe sembrare. Riuscire a godersi il dolce far niente senza farsi troppi problemi può aiutare a ricaricare le batterie interne, e ne abbiamo tutti un po’ bisogno.

5.      Ascoltati : prova a sentire chi sei, quello che vuoi. Ascolta cosa pensi di te stesso, se serve scrivi.

Esisteva il “diario segreto” nel quale scrivevamo tutti i nostri pensieri, quegli amori non ricambiati, quei litigi con la famiglia, le preoccupazioni per la scuola o per la linea non perfetta. Forse in questo momento potrebbe essere utile scrivere cosa stiamo provando.

Ho sempre trovato molto conforto nello scrivere tutto ciò che mi passava per la mente (si nota, èh!?) e ho capito che è il primo passo per ascoltarsi e per conoscersi meglio. Anche fare questo esercizio è gratis e al massimo ti ritroverai con un ricordo di questi giorni, e magari tra qualche anno rileggendolo ti farà sorridere.

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6.      Ascolta l’altro : se vivi con qualcuno presta più attenzione a quello che ti viene detto. Parla con l’altro e ascoltalo. Ma davvero, non superficialmente, non pensare subito alla risposta. Il tempo c’è.

Se vivi da solo/a chiama la tua famiglia, i tuoi amici e chiedigli come stanno. Non è più il momento del “bene, grazie” delle risposte brevi. Diciamoci davvero cosa proviamo, siamo esseri umani, non automi. Perché dovremmo aver paura delle nostre emozioni.

Se qualcuno inizia a parlarti come un giornalista del TG cerca di chiedergli di lui e non dell’ospedale X  o del morto Y. Iniziamo con l’ascoltare le persone che ci sono vicine. Poi è l’occasione giusta per conoscere i nostri vicini. Quella chiaccherata sul balcone potrebbe farti scoprire che sei circondato di belle persone e non ci hai mai fatto caso.

7.      Sii grato : la questione gratitudine è semplice e complessa allo stesso tempo. Essere grati per la vita, per gli affetti e anche per le sfide che dobbiamo affrontare tutti i giorni non è un’impresa semplice.

Non sono un personal coach o una psicologa. Mi affascinano questi aspetti e seguo molte persone che aiutano in questi percorsi di crescita personale e auto realizzazione. Tutti, prima o dopo, parlano di gratitudine. Di apprezzare il mondo per quello che è e per quello che ci da. Apprezzare anche se stessi.

Lo so che a l’inizio può sembrare un concetto ridicolo, magari ti farà ridere. Però prova ogni tanto durante la giornata, magari quando ti capita qualcosa di bello o mangi il tuo cibo preferito, a fermarti un secondo e dire un “grazie” interiore. Per esempio in questi giorni ho visto dei tramonti fantastici, mi hanno riempito di gioia e vorrei poterti mostrare quanto mi hanno reso grata. L’unica maniera per capire la sensazione di gratitudine è provarla.

8.      Fai qualcosa di importante per te : tornando ad ascoltarti è il momento di capire cosa è importante per te. Se senti che il tuo corpo ha bisogno di movimento fallo, se vuoi mangiare fallo. Se vuoi dormire tutto il giorno, fallo.

Personalmente ho sentito la necessità di praticare yoga e l’ho fatto. Prima da sola, poi ho convinto mia sorella a condividere con me questo momento. Fai quello che senti sia importante per te. Se chi ti è intorno si interessa coinvolgilo, non obbligandolo ovviamente. Condividendo ciò che ti fa star bene, e che per te è importante, sentirai ancora più energia e felicità nel fare quella attività.

Un esempio: Marie Kondo con il libro “L’arte del riordino”

Un esempio: Marie Kondo con il libro “L’arte del riordino”

9.      Riordina gli spazi : che sia la scrivania dove devi lavorare con il tuo pc, perché ti hanno messo in “smart working”, o che sia la trousse dei trucchi (per le signore) o qualunque altra cosa riordinala.

Fare ordine fisico intorno a noi aiuta a riacquistare anche l’ordine mentale. Su questo punto lo ammetto, faccio molta fatica anche io. Passo da momenti di caos a raptus di pulizia. Però non serve eliminare tutto dalla vista, c’è chi come me non riuscirebbe a lavorare in uno spazio completamente asettico con nulla intorno.

Non ti preoccupare se il tuo modo di riordinare non è minimalista. L’importante è tenere solo il necessario e quello che ci piacere vedere. Perché infondo ogni spazio della TUA casa è un luogo che TU vivi. Io vivo il mio spazio in una certa maniera e tu lo vivi nella tua. Non c’è giusto o sbagliato. In questo momento l’importante è sentirsi bene, perciò riordina seguendo il tuo gusto e lascia sempre spazio alla creatività.

 

10.   Agisci, un passetto alla volta : iniziare qualcosa è sempre difficile, soprattutto se non hai un capo che ti indirizza, questo lo dico per esperienza. Perciò l’importante è fare qualcosa, magari piccola a l’inizio.

Un passo alla volta si può salire anche la scalinata più alta.

Non ti angosciare se a l’inizio è difficile lavorare da casa, se è difficile organizzare tutti i tempi. Datti il tempo di capire come fare. Ogni giorno fa un piccolo passo avanti e vedrai che finito questo periodo di quarantena sarai molto più consapevole delle tue potenzialità. Non pensare mai di non farcela, e se un pensiero negativo ti blocca torna al punto 2) ascoltalo, sentilo e lascialo andare.

 

Ho voluto darti (e ricordarmi) dei consigli per vivere al meglio la vita in casa.

Questi punti possono essere applicati alla vita di tutti i giorni, sia che siamo chiusi in casa sia che si ritorni alla vita “normale”. Che poi normale non vuol dire nulla, ma questo è un altro discorso.

Fammi sapere cosa ne pensi, se e quali applicherai e se ti saranno stati di aiuto.

Mi auguro di si, mi raccomando: sii te stesso e niente panico!

Alla prossima,

Giulia

 
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